La linea del tram di Opicina, una delle più suggestive e storiche della città di Trieste, ha recentemente riaperto al pubblico, dopo 8 anni di fermo. La notizia è stata accolta dalla cittadinanza e dai turisti con grande entusiasmo ed una ventata di nostalgia. Era infatti il 16 agosto 2016 quando, in seguito ad un grave incidente che coinvolse due delle vetture, il servizio fu sospeso. Dopo ritardi e attese finalmente il 1 febbraio 2025 il servizio è stato ripristinato. La linea, che collega Trieste al paese di Opicina, situato sulle colline carsiche, è famosa non solo per il suo percorso panoramico, che offre una vista mozzafiato sul Golfo di Trieste, ma anche per la sua storia ricca di eventi e aneddoti che raccontano l’evoluzione della città e della sua rete di trasporti.
La Storia del Tram di Opicina.
Il tram fu inaugurato nel 1902, rappresentando un’impresa ingegneristica all’avanguardia per l’epoca. La sua costruzione rispondeva alla crescente necessità di collegare Trieste, allora parte dell’Impero Austro-Ungarico, con i paesi montani circostanti. Questa scelta si rivelò una soluzione efficace per affrontare le ripide salite che separano il centro città dalle alture carsiche.
La linea non è solo una via di trasporto, ma una vera e propria testimonianza della Trieste di inizio Novecento, quando la città era un importante snodo commerciale e culturale. Il tram, che univa la città al piccolo borgo dell’altopiano, oltre a essere utilizzato dai cittadini locali, divenne ben presto anche un mezzo di attrazione turistica, dato che permetteva ai visitatori di godere di uno dei panorami più belli della regione. Durante il viaggio infatti, i passeggeri potevano ammirare una vista straordinaria del Golfo di Trieste, delle colline carsiche e, nelle giornate più limpide, anche delle vicine coste slovene.
Il Percorso e il Fascino Panoramico
Questo storico mezzo di trasporto percorre un tragitto di circa 5 chilometri, ma è noto soprattutto per essere una combinazione tra un tram tradizionale e una funicolare. Il treno inizialmente infatti, si sposta su rotaie normali, ma nella parte più ripida della montagna, utilizza una “funicolare” che gli permette di superare la forte inclinazione senza perdere aderenza. In passato, questo tratto, che supera pendenze fino al 25%, ha reso questo iconico mezzo di trasporto una delle linee più spettacolari in Europa.
Curiosità e Aneddoti Storici
Il tram di Opicina, così caro ai triestini, è stato spesso oggetto di curiosi aneddoti, che vengono ancora oggi tramandati di generazione in generazione.
E’ stato definito “il tram della scelta”, perché in passato lo si usava anche solo per una breve corsa panoramica, senza una vera destinazione. Questo fenomeno, che risale agli anni ’20, era un modo per trascorrere del tempo in compagnia, godendo della bellezza del paesaggio e non è poi così distante dalle abitudini attuali.
Durante la Prima Guerra Mondiale è stato un simbolo di resistenza per la città. Malgrado la linea avesse subito danni e rallentamenti a causa degli scontri che coinvolgevano Trieste infatti, il servizio anche se con ritmi ridotti continuò a operare e venne utilizzato per trasferire i feriti negli ospedali cittadini.
Protagonista più volte di incidenti spettacolari, il più noto risalente al 10 ottobre 1902 quando una vettura finì contro una casa posta lungo la linea è riuscito a tal punto a suggestionare la tradizione popolare da ispirare persino una canzone dialettale.
E’ apparso anche in film e documentari, per rappresentare la bellezza del paesaggio triestino, ma anche perché la linea 2 è un simbolo della città, un punto di connessione tra il passato e il presente, tra la tradizione e l’innovazione. Ogni corsa sul tram di Opicina infatti è una sorta di viaggio nel tempo, dove ogni piccolo tratto racconta una storia, un ricordo nostalgico di cui i triestini amano nutrirsi, una parte della città!