Ammirando la Valle dei Calanchi, nel versante orientale della Tuscia, la prima cosa che cattura l’attenzione è il bianco ponte pedonale che collega la moderna Bagnoregio a Civita. Sembra quasi sospeso a mezz’aria, tra la boscosa vegetazione e le rocce tufacee e poi, solo alzando lo sguardo, appare il piccolo borgo medioevale abbarbicato sulla scura roccia come in un forte abbraccio.
Il piccolo paese si trova nel Lazio, in provincia di Viterbo, tra le due valli chiamate Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro. Si colloca sulla antica strada che un tempo portava dalla valle del Tevere al Lago di Bolsena. Qui, dove il tempo sembra essersi fermato, vivono ancora poco più di una decina di abitanti.
Bonaventura Tecchi, illustre cittadino di Bagnoregio che ha raccontato nei suoi libri l’anima più profonda della sua terra, la definì come ” la città che muore”. Appellativo legato al fatto che la cittadina si erge su una roccia friabile che, a causa di una costante erosione, rischiava di farla sparire.
Oggi Civita si può ancora raggiungere e visitare grazie alle importanti opere di sostegno e consolidamento della rupe dove sorge. Scorci romantici, panorami mozzafiato ed angoli nascosti ancora da scoprire questo è quello che accoglie il temerario visitatore che raggiunge questo “nido d’aquila”. E questo paese fantasma, che per le sue suggestioni è stato spesso utilizzato come set cinematografico, dopo i tristi presagi ora sembra aver ritrovato una nuova vita.
Con il suo intramontabile fascino infatti, attira ogni anno tantissimi visitatori, che qui arrivano per una gita fuori porta, per godere delle bellezze della natura e dei paesaggi circostanti o per assaporare un po’ di tranquillità e magica atmosfera di altri tempi.
Civita di Bagnoregio resta sospesa tra passato e presente, tra la fragilità della sua roccia tufacea e la forza della memoria storica che la abita. Ogni passo sul suo ponte, ogni sguardo rivolto ai suoi antichi edifici, ricorda quanto sia prezioso e al tempo stesso effimero il patrimonio che ci è stato affidato.