‘Cin-ci-là’ al Rossetti di Trieste, tra charme orientale e spirito italiano conquista il pubblico triestino

È arrivata sul palcoscenico del Teatro Rossetti l’operetta “Cin-ci-là”, un classico evergreen nato dalla penna di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. La composizione musicale ha dato inizio al FESTIVAL DELL’OPERETTA 2025, rassegna nata dalla collaborazione tra Comune di Trieste nell’ambito di TriestEstate 2025, l’Associazione Internazionale dell’Operetta FVG, la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ed il Teatro Stabile FVG.
È una compagnia affiatata quella che è salita sul palcoscenico, caratterizzata dalla presenza della simpaticissima Marzia Postogna ad interpretare con la giusta carica emotiva “Cin-Ci-Là” ed affiancata da un sempre brillante Andrea Binetti che, oltre a firmare regia ed adattamento si è cimentato nel ruolo dell’intrigante Petit-gris.
Ilaria Zanetti ha vestito con naturale grazia i panni della principessa Myosotis, mentre il principe Ciclamino è stato interpretato dal giovane tenore Francesco Scalas, che è riuscito a rendere il suo personaggio simpatico e credibile. A creare un clima di ironia e divertimento ci hanno pensato Gualtiero GiorginiAlessio Colautti e Julian Sgherla, rispettivamente nei ruoli di Fon-ki, Blum e del Mandarino.

La fantasiosa vicenda, ambientata in una città cinese che si potrebbe identificare con Macao, racconta le disavventure amorose dei giovani principi Myosotis e Ciclamino, la cui inesperienza sentimentale rischia di mettere in crisi la tradizione locale del “Ciun-Ki-Sin”, periodo in cui, dopo le nozze reali, ogni divertimento è sospeso fintanto che il matrimonio non venga consumato. L’arrivo dell’attrice francese “Cin-Ci-Là”, a cui vengono affidate le “cure amorose” del principino, potrebbe risolvere l’impasse se non fosse per il suo eterno innamorato Petit-Gris che con la sua gelosia rischia di complicare ogni cosa.
Seppure “Cin Ci Là” sia un’operetta caratterizzata da meno spazi lirici ed una maggiore attenzione alle scene comiche e alle battute umoristiche, Andrea Binetti in questo suo allestimento è riuscito a mantenere all’interno dello spettacolo il giusto equilibrio tra briosità’ e sentimento.

Ancora una volta questo classico nazionale che ha percorso centinaia di miglia intorno al mondo si è rivelato un viaggio spensierato tra equivoci, ventagli e melodie che, pur nella sua apparente frivolezza, ha celebrato il gusto per il bel canto. Lo spettacolo è stato capace di far sorridere con garbo e di incantare con atmosfere esotiche, conquistando ancora una volta un posto nel cuore del pubblico triestino.

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