Bibione, la sua lunga spiaggia dorata tra la fine dell’estate e l’inizio della malinconia

Fine settembre è un momento dell’anno in cui Bibione sembra sospesa tra due mondi, quello vivido dell’estate appena trascorsa e quello silenzioso dell’autunno che avanza. Durante i mesi caldi, questa località balneare del Veneto si trasforma in un mosaico brulicante di vita, dominato dai colori accesi degli ombrelloni che punteggiano la lunga spiaggia dorata come pennellate su una tela. Il mare, calmo e generoso, accoglie famiglie, bambini con i secchielli, giovani in cerca di relax e turisti stranieri affascinati da quel mix tutto italiano di semplicità e bellezza naturale.

Lungo la battigia, il profumo della crema solare si mescola a quello della salsedine e le voci allegre riempiono l’aria. I chioschi servono gelati e “spritz” e numerose biciclette scorrono sulla ciclabile che costeggia la spiaggia tra pini marittimi e siepi curate. Tutto vibra, tutto sorride, come se Bibione fosse il centro di un’estate eterna.

Ma poi, silenziosamente, arriva ottobre. Gli ombrelloni si serrano uno ad uno, come occhi che lentamente si chiudono al calare della sera. La sabbia, prima calpestata e vissuta, torna a distendersi intatta, levigata solo dal vento e dalle mareggiate. I lettini piano piano scompaiono, le voci si affievoliscono e il lungomare diventa luogo di passeggiate solitarie, dove il rumore delle onde torna protagonista.

I colori della stagione autunnale restituiscono a Bibione un volto più intimo, ma quasi malinconico. Le onde si fanno più alte, più scure, più impetuose. Si infrangono contro la riva con una forza antica, senza spettatori, come se volessero reclamare ciò che l’estate aveva preso in prestito. Le cabine sbarrate, i chioschi “chiusi per fine stagione”, gli aquiloni dimenticati in qualche angolo, raccontano storie che solo il vento conosce.

Eppure, in questa malinconia struggente c’è una bellezza discreta, profonda. Bibione fuori stagione è un luogo che invita alla riflessione, alla lentezza, al ricordo. Ogni ombrellone chiuso diventa un simbolo della vacanza finita, dei momenti felici che ora abitano la memoria, di un tempo che scorre ma non cancella.

Così, mentre il mare continua il suo canto solitario, Bibione attende. Sa che l’estate tornerà. E con essa, i colori, le risate, le giornate senza fine. Ma intanto, si concede il lusso raro del silenzio e della nostalgia.

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