Egittomania. L’immaginario dell’antico Egitto e i misteri delle mummie a Trieste

Nell’ottocento, dopo la campagna d’Egitto di Napoleone Bonaparte, scoppiò tra gli europei e gli americani un enorme interesse per tutto ciò che riguardava l’Egitto e la sua affascinante storia. Iniziò così una caccia ai tesori o, meglio, un vero e proprio saccheggio di reperti antichi, destinati a ingrandire le collezioni dei Paesi che finanziavano le spedizioni. Le antiche gesta dei faraoni e quell’alone di mistero che le circondava era davvero intrigante ed anche i nobili e la ricca borghesia se ne innamorarono. Perfino la buona società triestina non fu esente dall’egittomania e ben presto in città iniziò la competizione per accaparrarsi i meravigliosi manufatti che finivano esposti nel salotto di casa, lasciando gli ospiti stupefatti! Trieste, principale porto dell’impero asburgico, intratteneva scambi commerciali con molti paesi. La collocazione geografica del capoluogo Giuliano, infatti, l’aveva resa la naturale porta di comunicazione tra l’oriente e i mercati dell’Europa continentale ed i traffici con l’Egitto aumentarono dopo che Maria Teresa d’Austria nel 1770 dichiarò in un primo decreto il libero commercio con il paese del Nilo e alcuni anni dopo, nel 1779 promise addirittura massima protezione a chi intrattenesse rapporti economici con il suddetto paese…….

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