La mostra “Il tesoro di Erpelle” al Museo Winckelmann di Trieste. Un viaggio tra segreti, storia e archeologia

Il 29 settembre chiuderà i battenti la mostra intitolata “Il tesoro di Erpelle”, che dal 9 maggio è stata la protagonista indiscussa dell’estate 2024, nelle sale del museo Winckelmann di Piazza della Cattedrale a Trieste. Numerosi sono stati i visitatori che si sono aggirati tra le vetrine contenenti gli oggetti ritrovati in una grotta carsica vicino al paesino di Erpelle, che sono andati ad affiancare la già nutrita dotazione museale presente in pianta stabile nelle sale. Il museo Winckelmann infatti, è uno spazio dedicato all’archeologia di ambito locale.   Oggetti raccolti nell’Ottocento e primo Novecento da Carlo De Marchesetti, risalenti alla preistoria e alla   protostoria, si affiancano a quelli del periodo romano, egizio, cipriota, greco, magnogreco, etrusco e Maya, provenienti da collezioni private.

Le antiche monete di Erpelle, risalenti all’epoca tardo medievale, scoperte nel 1921 vicino all’omonima stazione ferroviaria, da Giovanni Kolaric ed esposto ora per la prima volta nel museo triestino, è uno dei ritrovamenti archeologici più curiosi del nostro territorio. Composto da monete di argento e oro, provenienti per la maggior parte dalla zecca di Venezia e dai denari patriarcali di Aquileia, scomparve misteriosamente dalle carte museali poco dopo la sua consegna al Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste, da parte dello scopritore. Nulla se ne seppe più fino ai giorni nostri, quando è stato rinvenuto in una scatola di sigari proprio in fondo ad una cassaforte di Piazza della Cattedrale.

Non tutti i dubbi sulla sua origine e provenienza sono stati fugati. Si presuppone essere il frutto di numerosi furti perpetrati da una banda di briganti a danno delle carovane di passaggio nella zona carsica. Il fenomeno del   banditismo in epoca medioevale infatti, era piuttosto comune e determinato dalla condizione di estrema povertà della popolazione.

La presenza di un tesoro così enigmatico al Winckelman di Trieste, la città dove proprio lo studioso e padre dell’archeologia moderna, trovò la morte nel 1768, sembra quasi evocare una strana coincidenza, un legame tra la ricerca archeologica e i segreti irrisolti.

J.J.Winckelmann infatti, noto come uno dei più importanti conoscitori dell’arte classica e figura centrale del neoclassicismo, trascorse gli ultimi giorni della sua vita nella città giuliana e vi trovò la morte in circostanze drammatiche. L’omicidio, apparentemente causato da un tentativo di rapina da parte di un uomo con cui lo studioso aveva condiviso un pasto, rimane ancora oggi un giallo pieno di “chiaroscuri” e contribuisce così ad alimentare la leggenda attorno alla sua figura.

La storia del “Tesoro di Erpelle” sembra quasi una metafora della vita di Winckelmann, un uomo alla costante ricerca di una verità nascosta sotto le sabbie della storia, che ha però trovato una fine prematura e misteriosa. E così come il tesoro è riemerso dalla terra dopo secoli di oblio, anche la vita e la morte di Winckelmann continuano ancora oggi a suscitare interrogativi e suggestioni…..

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