‘Cantando Sotto la Pioggia’ al Teatro Rossetti, un sogno a passo di Tip Tap

E’ andata in scena ieri sera al Teatro Rossetti di Trieste la première del musical Cantando sotto la pioggia, uno degli attesi appuntamenti della stagione teatrale 2025-2026. Ambientato nell’America degli anni ’20, durante la transizione dal cinema muto al sonoro, lo spettacolo racconta la storia di Don Lockwood (Lorenzo Grilli), divo amatissimo dal pubblico e Lina Lamont (Martina Stella), attrice glamour ma dalla voce poco cinematografica, che con l’arrivo del sonoro, insieme al brillante Cosmo Brown (Vittorio Schiavone), devono reinventarsi. A complicare la già difficile impresa c’è l’arrivo di Kathy Selden (Flora Canto), giovane attrice di talento e dalla splendida voce, che innesca una serie di equivoci, risate, numeri musicali e momenti di tenera intensità.

Cantando sotto la pioggia è una commedia musicale coinvolgente, energica e travolgente che ha saputo conquistare il pubblico triestino con grazia, tecnica e una buona dose di poesia. Le imponenti scenografie, firmate da Italo Grassi, hanno accompagnato la performance con eleganza, senza mai essere troppo invasive e sono riuscite a trasportare lo spettatore nella caotica e sfavillante Hollywood degli anni ruggenti. Le coreografie di Luciano Cannito precise, vivaci e fantasiose, come anche i costumi, curati da Silvia Califano, ricchi di piume, frange e tessuti scintillanti ne hanno esaltato il periodo storico. L’energia e l’affiatamento di un ottimo ensemble infine sono riusciti a trasformare la rappresentazione in un omaggio appassionato al grande musical americano, senza diventare una semplice copia sbiadita del film cult del 1952, diretto da Stanley Donen ed interpretato dall’indimenticabile Gene Kelly.

E’ Lorenzo Grilli che ha affrontato con eleganza e personalità il difficile confronto con il leggendario attore, portando in scena un Don Lockwood credibile e carismatico. Flora Canto ha tratteggiato una Kathy Selden delicata ma determinata, mentre Martina Stella ha sorpreso nei panni di una Lina Lamont caricaturale al punto giusto, che è riuscita a far sorridere senza forzature. Vittorio Schiavone, infine, si è rivelato una forza della natura, incontenibile, comico, scatenato ed ha catturato l’attenzione del pubblico ad ogni apparizione, rivelandosi il vero mattatore della serata.

“Questo è il musical che mi ha fatto innamorare del mio mestiere”, ha dichiarato Luciano Cannito, regista e coreografo dello spettacolo, nonché uomo di teatro che ha firmato numerose produzioni messe in scena nei più grandi teatri del mondo. E guardando questo allestimento portato in scena al Rossetti, si può affermare che si tratta di un musical riuscitissimo, delicato e ironico, che, culminando nella scena iconica dove il protagonista cantando Singin’ in the Rain danza con una gioia contagiosa tra le gocce di vera pioggia, suscita emozione ed applausi a scena aperta. 

Forse è proprio per questo che, quando cala il sipario, si esce dal teatro con il sorriso sulle labbra e quel celebre ritornello che continua a risuonare nella testa!

Puoi leggere l’articolo completo anche su Trieste News 

 

 

Condividi su:

Facebook
X
Telegram
WhatsApp
Email