Con Chiara Francini arriva ‘Forte e Chiara’ al Teatro Bobbio di Trieste. ‘Chiara’ sempre, ‘forte’…il più possibile

È una Chiara Francini inedita quella apparsa sul palcoscenico del Teatro Bobbio di Trieste con lo spettacolo Forte e Chiara per la regia di Alessandro Federico.
L’attrice di cinema e televisione, scrittrice e sceneggiatrice, conosciuta per il suo pungente umorismo, questa volta si è  messa a  nudo con  un  lungo  monologo, solo in apparenza  comico. Accompagnata dalla musica dal vivo di Francesco Lainers, ha raccontato a cuore aperto la sua vita, “straordinariamente normale” e le sue fragilità. Quasi per magia la narrazione è iniziata già nella pancia di una mamma che amava leggere “Lettere ad un bambino mai nato” di Oriana Fallaci ed è continuata poi con gli aneddoti di una ragazzina povera della provincia toscana, vissuti con una madre forse incapace di esprimere i suoi sentimenti, con i nonni ed un’educazione rigida.

Il pubblico, accompagnato dal tono della sua voce a tratti accattivante, a tratti più cupo e quasi travolto da un fiume di parole ben confezionate, si è ritrovato in mezzo ai ricordi della sua fanciullezza. “Sono sempre stata brava, ho cercato sempre di eccellere. Perché se eccelli sali in vetta e li ti possono vedere e solo quando si è visti si può essere amati» ha confessato, lasciando trasparire quel disperato bisogno di essere benvoluta ed accettata per sé stessa, che non l’ha mai abbandonata.
Con il piano che sembrava assecondare il ritmo del racconto, è continuata la sua fuga in mezzo ai ricordi, tra le massime  di  nonna  Orlanda detta “la furiosa“, le  sberle date con  il dorso  della  mano per  fare  più male, la villeggiatura alla pensione Jole di San Mauro a mare e soprattutto il coronamento di un grande sogno: andare alla discoteca Cocoricò di Riccione.

E poi quando le memorie dell’infanzia e dell’adolescenza si sono allontanate, ecco che è apparsa la Chiara di oggi, donna di successo, con la povertà alle spalle, ma che ancora non trova pace. La sua felicità, come per molte donne infatti, è destinata ad essere solo parziale. Da  un  lato  ha  coronato le  sue aspirazioni, è  diventata un’attrice  di successo che crea personaggi e si immedesima in essi, dall’altro però c’è una donna che forse sogna una famiglia, un marito, dei figli e si rammarica di non saper cucinare.

La pelle bianchissima che sprigiona innocenza, un abito svolazzante che fa ricordare i personaggi delle fiabe ed una bambola di pezza che abbraccia forte, così Chiara Francini si congeda da una platea plaudente che la richiama più volte sulla ribalta. E lei commossa accetta l’approvazione del pubblico, ” perché il pubblico è la sua vita”. Poi alza le braccia ed applaude insieme a loro, ma non si inchina perché, come disse Franca Rame: “ha fatto il suo lavoro”!

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