Con la fisarmonica di Richard Galliano arriva a Monfalcone un carosello di musicalità tra tango, jazz e “new musette”

Può una musica evocare fervidi sentimenti di nostalgia ma anche nascondere fra le sue note ritmi innovativi? Se due geni musicali come Astor Piazzolla e Richard Galliano si incontrano tutto ciò è possibile ed è quello che si è verificato venerdì 18 ottobre 2024 alla serata inaugurale della stagione 2024-2025 del Teatro comunale di Monfalcone. Il compositore ed interprete francese di origini italiane Richard Galliano infatti, accompagnato da Philippe Aerts al contrabbasso e Adrien Moignard alla chitarra, ha proposto dinnanzi ad una sala gremita un intenso viaggio musicale che ha celebrato l’incontro e l’evoluzione di tango, jazz e musica popolare francese.

Sul palco, seduto ad occhi chiusi, quasi in trance, il fisarmonicista e bandoneonista è stato in grado di far rivivere al pubblico la magia della milonga e delle composizioni del suo amico e maestro Astor Piazzolla, esaltandone l’intenso lirismo, la quasi drammaticità e mettendo ancora una volta in luce quella che è stata la sua straordinaria capacità di ridisegnare le radici musicali di un popolo attraverso un’evoluzione jazzistica.

Nel concerto non sono mancate all’appello “Oblivion” e “Verano porteno”, che il musicista d’oltralpe, considerato l’erede del compositore argentino, ha interpretato magistralmente. D’altra parte in ogni sua performance l’apprezzato artista non ha mai perso l’occasione per celebrare il suo amore appassionato nei confronti di colui che più lo ha influenzato nel suo percorso artistico.

Galliano è stato definito uno dei più grandi innovatori musicali del secolo. Non si può scordare infatti che proprio dopo l’incontro con Piazzolla nel 1980 ha creato la ”nuova musette” francese, unendo le sonorità del valzer francese tipico degli anni Venti ed il tango reinterpretato in chiave jazzistica.“ Un musicista deve suonare la musica della sua terra” gli disse il suo mentore argentino e come Astor in precedenza aveva inventato il “ New Tango “, così Richard, incoraggiato proprio da Piazzolla, creò il “New Musette”, un nuovo stile più aderente alle mutate condizioni di vita.

E proprio a questa musica tradizionale francese, salvata dall’oblio e fusa con reminiscenze di swing, jazz e danze europee che è stata dedicata la maggior parte del concerto. “French touch” e “Azul Tango” sono solo alcuni esempi di questa nuova melodia che contiene armonie precise e sofisticate ed un intrinseco rapporto con la danza.

L’artista, insieme alla sua inseparabile fisarmonica, con la quale condivide l’esistenza dall’età di tre anni, è stato richiamato in platea più volte dagli applausi scroscianti del pubblico. Durante il concerto è riuscito a passare attraverso generi apparentemente molto diversi, intercalando tango e musette con arie celebri come “Moon river”, colonna sonora dell’indimenticato film “Colazione da Tiffany”, o standard jazz come “Autumn leaves”, riuscendo a rimanere però sempre se stesso, con quell’ inconfondibile “tocco francese” fatto di eleganza naturale, musicalità e sentimento, che non smettono di affascinare il pubblico di tutto il mondo.

Durante un’intervista ha detto: “Era il mio desiderio più caro dare un giusto spazio a questo strumento musicale, ingiustamente qualificato come il pianoforte dei poveri. La mia fisarmonica è sempre stata uno “Steinway con le cinghie!” e con la sua instancabile ricerca delle migliori risorse ritmiche ed espressive di questo strumento ancora una volta lo ha dimostrato.

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