Copenhagen, tra tradizione, innovazione, fiabe e fiumi di birra. La felicità è scoprire le sue tante anime!

Copenhagen, che secondo un antico termine significa “porto di mercanti”, ti accoglie fin da subito con le sue contraddizioni e la sua aria fiera. Tre palazzi reali dalla fattura antica testimoniano l’importanza della corona danese nel corso dei secoli, una monarchia tra le più antiche dopo quella giapponese.

I tre castelli del reame

I castelli di Amalienborg, Rosemborg e Christiansborg riportano i visitatori indietro nel passato, essendo arrivati ai giorni nostri invariati nel tempo.

Amalienborg è un maniero sobrio, chiamato palazzo, che prima di essere residenza reale fu un’accademia navale. Costituito da quattro edifici uguali, racchiude al suo interno una grande piazza, dove spicca la statua di Federico V e dove alle 12 ogni giorno si svolge la folkloristica cerimonia del cambio della guardia. Anche senza torri e senza guglie è ancora oggi la residenza invernale della regina. Le stanze aperte alla visita, ricche di ritratti ed oggetti appartenuti ai sovrani che si sono susseguiti nel corso dei secoli, assomigliano ad un tenero diario dei ricordi.

Christiansborg invece si erge a Slotsholmen nel centro di Copenaghen. Gioiello dell’architettura tradizionale danese, è utilizzato per i lavori del Parlamento, come ufficio del Primo Ministro e della Corte Suprema Danese. Racchiude però anche le Sale di rappresentanza della Regina, come la Sala Grande, la Sala della Torre e la Sala del Trono Ovale, utilizzate per eventi molto speciali.

Il Castello di Rosemborg sebbene si trovi oggi in una zona centrale della città di Copenaghen, fu scelto nel 1600 da Re Cristiano IV come dimora estiva. E’ l’unico dei tre ad avere un aspetto fiabesco, con alte torri, mura di mattoni rossi, tetti in rame luccicante e uno splendido giardino tutto intorno. Come Amalienborg è divenuto un museo dove sono esposti i tanto amati Gioielli della Corona, ma anche i dipinti, gli arredi, le armi, le porcellane, gli abiti e gli oggetti preziosi appartenuti alla famiglia.

Il centro storico è una fusione di stili

Aggirandosi per il centro storico di Copenhagen si viene attratti da molte piazze, monumenti ed edifici, dai molteplici stili architettonici.

Accanto agli austeri palazzi si ergono costruzioni ultra moderne, come l’Opera di Copenaghen, considerato uno degli edifici più costosi d’Europa per il suo tetto rivestito d’oro a 24 carati e la facciata in metallo, il Blox composto da una serie di cubi di vetro impilati in cui opera il Centro di Architettura Danese, o il Black Diamant, costruzione rivestita con marmo nero e vetro che ospita la Biblioteca Reale Danese. Tutti “modern buildings” che possono lasciare perplessi i visitatori, ma certamente non passano inosservati.

I simboli della capitale

Il simbolo della capitale danese è una statua bronzea con fattezze femminili e lo sguardo leggermente malinconico chiamata la Sirenetta. Raffigura la protagonista della fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen che, appoggiata su una roccia alla periferia della città osserva il mare.

Ma il vero emblema e cuore pulsante di Copenhagen è il Canale Nyhavn. A dispetto del suo nome, che in danese vuol dire “Porto nuovo”, è l’antico approdo della città per i commercianti del mare, un porto dalla storia colorata come le sue caratteristiche case variopinte che si riflettono nell’acqua.

Inaugurato il 6 febbraio 1875, in passato, era famoso per le sue birrerie e per i suoi postriboli, oggi è sicuramente  tra i luoghi più “cool” di Copenhagen. È una zona dove l’importanza economica si fonde con il romanticismo. Navi antichissime fanno ancora oggi bella mostra di sé a ricordare che la sua costruzione, necessaria per collegare il centro di Copenaghen con il porto e permettere alle barche a vela di attraccare direttamente in città, si deve a re Cristiano V.

Tra pescatori e fiabe

Case in legno e ristoranti alla moda ne fanno uno splendido scenario, tanto bello che anche lo stesso Andersen, noto scrittore di fiabe, vi visse per circa 18 anni, dal 1845 al 1864. E’ qui che ha composto “L’acciarino magico”, “Il piccolo Claus ed il grande Claus” e “La principessa sul pisello”. Fare un giro in barca per scoprire scorci romantici navigando tra i suoi canali, in mezzo ad atmosfere tranquille o anche tra serate mondane è il passatempo preferito per i danesi, quasi come bere birra.

Fiumi di birra nella capitale danese

A Copenhagen viene prodotta la birra Carlsberg. C’è una storiella carina sul perché questa birra si chiami così. Carl è il nome del figlio di Jacob Christian Jacobsen, il fondatore dello storico birrificio danese, mentre ‘berg’ significa semplicemente ‘collina’. L’idea di Jacobsen era di produrre birra dentro le mura antiche di Copenhagen. Con il tempo però cambiò idea, spostando il birrificio su una collina fuori Copenhagen e dandogli il nome “collina di Carl”. Dopo il primo fusto di birra esportato nel 1868 la sua è diventata una grande azienda e tutto il resto è storia.

Un altro tassello di storia di questa meravigliosa città!!

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