FANTASMI ED AMORE TRA LE BARCHESSE DI VILLA VALMARANA.

La Riviera de Brenta, nota per le sue maestose ville veneziane, è anche teatro di affascinanti leggende e storie d’amore che attraversano i secoli.

Tra il XV e XVIII secolo lungo il sinuoso corso del fiume quasi tutte le famiglie più illustri di Venezia si sono fatte costruire poderi e ville. Inizialmente per gestire il raccolto dei campi, ma successivamente come residenza di villeggiatura. Nelle loro stanze si sono riuniti ospiti illustri, letterati ed artisti per ascoltare musica, rappresentare commedie, discernere di politica, architettura ma anche di tecniche agricole o metodi di bonifica.

Ancora oggi, lungo il naviglio, di fronte alla graziosa Villa Widmann-Rezzonico-Foscari, in località La Rescossa, appaiono le barchesse della meno nota Villa Valmarana. Dell’antico edificio rurale rimangono solo i locali sotto le arcate, riservati a posteggiare le barche o destinati all’uso agricolo. L’ anomalo aspetto monumentale dell’ampio porticato a doppie colonne, indica però la funzione di rappresentanza che l’edificio era chiamato a svolgere. Ci fa comprendere inoltre che il luogo veniva sicuramente usato per ospitare gli invitati agli eventi mondani nell’ ampio salone delle feste riccamente decorato o nel Salone dei capricci, dove ancora oggi fa bella mostra di se uno splendido lampadario tipico veneziano.

Villa Valmarana viene principalmente ricordata però, per la curiosa leggenda che l’accompagna. Sembra infatti che tra le sue mura nacque un amore intenso, quello tra la serva Luisetta ed il giovane Silvestro Valier.  Sembra che la giovinetta e l’affascinante proprietario dell’attigua dimora, figlio del doge Bertuccio, si incontrassero ogni giorno percorrendo un tunnel che passava sotto il giardino delle due ville.

Nonostante la differenza di classe, il sentimento che li univa era molto forte. La loro storia però prese una svolta drammatica quando la relazione clandestina venne scoperta. Il giovane Silvestro, infatti, era legato da un matrimonio combinato con Elisabetta Querini, nobildonna di rango pari al suo. La dogaressa Elisabetta ostacolò fermamente questo amore, ordinando di chiudere il tunnel ed di uccidere la povera Luisetta. Da allora, secondo la leggenda, il fantasma della giovane piange il suo amore perduto.

Nulla di queste credenze popolari è stato provato. In occasione dei lavori di ristrutturazione del palazzo Valier però l’imbocco di un tunnel è stato ritrovato. Il custode della residenza dei Valmarana ed alcuni visitatori affermano di aver visto aggirarsi per la villa una figura eterea, vestita di bianco, che non si è mai rivelata pericolosa.

La tragica storia sicuramente aggiunge un velo di mistero e romanticismo alla splendida residenza, rendendola non solo un luogo di interesse architettonico, ma anche un simbolo di amori impossibili e di fantasmi che non trovano pace.

 

 

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