Grazie al FAI il Palazzo del Ferdinandeo apre le sue porte, svelando ai visitatori un angolo affascinante di Trieste

E’ stata un’edizione speciale delle Giornate Fai di Primavera, quella che, si è svolta dal 22 al 23 marzo 2025, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del Fondo per l’Ambiente Italiano. Il FAI infatti, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli, attraverso questa manifestazione ha voluto ancora una volta ribadire la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni e che si realizza nella cura di tanti edifici di importanza storica e nel permettere ai cittadini la scoperta di tanti luoghi speciali nella nostra penisola, come nel caso dell’apertura al pubblico del “Ferdinandeo”.

L’edificio neorinascimentale, costruito fra il 1856 ed il 1858 ai margini del bosco del Farneto dall’architetto Giuseppe Sforzi su progetto del berlinese G.H.F. Hitzig, è stato eretto in onore dell’Imperatore Ferdinando I d’Asburgo, che nel 1844 aveva donato al Comune di Trieste il luogo oggi noto come “Boschetto”. Presenta la facciata principale su via Carlo de Marchesetti, dove, sulla balaustra superiore, spicca un gruppo scultoreo raffigurante la Giustizia e la Gloria, con al centro l’iscrizione “Recta Tueri”, che significa “Difendere le cose giuste”.

Nato come residenza estiva imperiale, nel corso degli anni ha avuto molti altri utilizzi. Trasformandosi in Hotel Ferdinandeo ha ospitato nelle sue stanze l’elite cittadina che apprezzava la buona cucina e le passeggiate nel bosco. E’ diventato in seguito un istituto educativo, poi un ospedale militare ed infine uno dei tanti immobili saccheggiati e sottoposti ad atti vandalici durante le due guerre. Dal 1999 accoglie al suo interno il MIB School of Management, una scuola che contribuisce alla formazione dei manager di domani, ma, malgrado i diversi restauri a cui è stato necessariamente sottoposto, questo raffinato palazzo è riuscito ad arrivare a noi mantenendo la sua struttura originaria.

Varcando la sua soglia i numerosi partecipanti alla manifestazione si sono immediatamente resi conto dell’eleganza di questo immobile. Il signorile atrio, il maestoso salone principale, caratterizzato da un doppio ordine di colonne ioniche e da un soffitto a cassettoni, dove probabilmente di svolgevano le serate danzanti organizzate per l’agiata borghesia dell’epoca, sono solo alcune delle sue numerose stanze. Oggi a farla da padrona è soprattutto la tecnologia e l’innovazione, fiore all’occhiello della scuola. Materiali naturali ed eco sostenibilità sono infatti anche gli elementi chiave del Nuovo Padiglione realizzato nel 2010 in legno e vetro alle spalle dell’edificio principale e dalla cui terrazza si può ancora oggi ammirare una meravigliosa vista sul verde circostante.

Insomma in un luogo simbolo di rimboschimento, botanica e biodiversità un edificio affascinante che ancora oggi rappresenta il connubio perfetto tra storia, architettura, cultura ed innovazione a pochi passi dal centro della città.

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