Trieste

La mia città

Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore, come un amore con gelosia …..”. Questi versi di Umberto Saba ben sintetizzano le caratteristiche della città giuliana. Trieste è proprio così. Città dagli aspetti  contraddittori. Da una parte legata alle tradizioni del passato dalle quali sembra non volersi staccare, dall’altra protesa verso il futuro con la paura di un bambino che inizia a camminare. Città marittima, aperta, disinibita e giovane di una vita nuova e fresca, ma al tempo stesso città riservata e diffidente, “graziosa di una grazia scontrosa e acerba”. 

Terra che ha alle spalle una storia complessa  che inizia con la civiltà dei Castellieri. Successivamente annessa, all’impero Romano e trasformata in colonia, con il nome di Tergeste. Nella seconda metà dell’ottocento, sotto il dominio asburgico,  ebbe il periodo di maggior splendore. Deve molto soprattutto a Maria Teresa, figlia di Carlo VI, che dotò la città di infrastrutture necessarie al suo sviluppo. Dopo la conclusione del primo conflitto mondiale la città poté alzare il tricolore, ma  trovò pace solo dopo la seconda guerra mondiale con il ritorno all’ Italia, alla fine di un periodo di occupazione tedesca e iugoslava.  Terra di confine, chiamata dagli italiani “la porta orientale” e dagli sloveni “la finestra sul mondo”, ha sempre visto convivere al suo interno genti provenienti da luoghi e realtà molto differenti tra loro. Questo ha influito molto su usi, costumi, cultura e tradizioni della città. Oggi il capoluogo giuliano dispone di notevoli risorse turistiche. Arrivando a Trieste dalla panoramica Strada Costiera si viene immediatamente accolti visivamente da una città in bilico tra suggestioni centro europee e aspetti mediterranei. Ed è piacevole scoprirli lentamente.

 Io spero di aiutarvi a farlo!