Nobili suggestioni tra mare, luna e fortezze della costa laziale

Mare e luna, un maniero e il rumore delle onde che lambiscono le sue fondamenta. Intorno solo il  profumo della salsedine. Questo è il romantico paesaggio che accoglie il visitatore sia a Santa Severa che a Torre Palo.

Siamo sul litorale laziale a pochi chilometri dalla città eterna ed i castelli in questione si trovano entrambi sulla riva del mare. Degni delle migliori serie fantasy o di film cavallereschi, abbracciano silenziosi la vastità del mare e si ergono a scrutare l’orizzonte e a vigilare su questa parte di costa.

Se siete appassionati di favole o di storia non potete esimervi dal visitare anche solo esternamente uno di questi due spettacolari manieri.

Il Castello di Santa Severa deve il suo nome a Severa, giovane martire cristiana che si tramanda abbia trovato qui la morte il 5 giugno del 298 d. C., sotto l’impero di Diocleziano, insieme ai suoi fratelli. E’ stato costruito sul luogo che fu residenza estiva di ricche famiglie romane e un cimitero medioevale. Successivamente, dal XVI secolo, il complesso divenne una delle mete preferite dei papi che vi trascorrevano brevi soggiorni di sosta durante i viaggi via mare, tra Roma e Civitavecchia, mentre oggi il Castello baciato dal mare è di proprietà della regione Lazio che ha aperto parzialmente le sue porte ad un ostello per giovani e famiglie.

Il Castello di Ladispoli invece è una fortificazione di epoca medievale, realizzata inglobando una delle torri del sistema difensivo che si estendeva lungo il litorale laziale. Fu costruito molto probabilmente sotto il pontificato di Pio II Piccolomini nel 1458, sopra le strutture murarie di una villa romana. Fu trasformato poi da fortezza feudale a palazzo signorile tra il 1460 e il 1500 ed è attualmente caratterizzato da un corpo a forma quadrangolare con corte centrale, delimitato negli angoli da quattro torrioni rotondi. E’ appartenuto a varie famiglie nobili come gli Orsini, della Rovere, Farnese, Grillo di Genova, ma deve la sua notorietà al fatto che nel luglio del 1610, nelle sue prigioni, fu recluso per due giorni Caravaggio, dopo la fuga da Napoli e prima se ne perdessero le tracce. Dal 1780 il castello è divenuto definitiva proprietà dei principi Odescalchi ed ancora oggi i suoi bianchi torrioni affrontano la furia del mare durante le mareggiate invernali.

Arrivare su queste spiagge è come tornare indietro con la macchina del tempo tra cavalieri e dame di corte. Con un percorso via spiaggia, più o meno avventuroso, si può arrivare fin sotto le loro mura per vivere un’esperienza carica di una magia di altri tempi. In ogni stagione è possibile vivere un’atmosfera diversa, così come nelle varie ore del giorno i colori del mare e del sole saranno sempre differenti.

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