Santo Stefano di Sessanio, situato nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso è un affascinante borgo medioevale dalle strette vie acciottolate e le antiche case in pietra, dove il tempo sembra essersi fermato. Abitato da appena un centinaio di persone rappresenta la destinazione perfetta per chi cerca di immergersi nella storia e nelle tradizioni dell’Abruzzo. Il piccolo paese accoglie infatti il visitatore offrendo una vista mozzafiato sulle montagne ed i verdi pascoli circostanti, dove per secoli le greggi di pecore pascolavano.
La pastorizia occupa ancora oggi un posto di rilevo tra le tante tradizioni che questo antico borgo conserva, in quanto rappresenta un legame profondo con il territorio e le sue radici storiche. Questa attività, per lungo tempo abbandonata, sta vivendo in questi ultimi anni una sorprendente rinascita, grazie alla passione di giovani che hanno scelto di rimanere in queste terre o di ritornarvi, riscoprendo le radici dei loro padri e nonni. E’ sempre meno raro incontrare uomini e donne che hanno deciso di abbandonare la frenesia della vita urbana nelle grandi città per tornare ad occuparsi dei pascoli e della cura delle greggi. In un’epoca in cui l’agricoltura e la pastorizia sembravano destinate al declino, questo ritorno alla terra rappresenta un segno di speranza per il futuro di questo territorio e delle sue tradizioni.
In luoghi come Santo Stefano di Sessanio la pastorizia non è più solo un mestiere, ma una vera e propria vocazione che unisce storia, cultura e sostenibilità. Per i giovani pastori la scelta non è solo una questione di economia ma rappresenta un legame profondo con un territorio montano come quello dell’Abruzzo che conserva pascoli incontaminati e antiche vie di transumanza, lungo le quali per secoli si sono spostate le greggi e che sono oggi riconosciute patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Il lavoro dei pastori non è facile. Le giornate iniziano all’alba e terminano al tramonto tra la cura degli animali, la mungitura del latte, la produzione del formaggio e della ricotta. Tuttavia chi ha scelto di seguire questa strada lo fa con passione e con l’orgoglio di valorizzare le merci locali alla ricerca dell’alta qualità. La produzione sempre più basata sulla ricerca dei metodi naturali, rispettosi dell’ambiente, si inserisce perfettamente nella crescente domanda di articoli biologici a chilometro zero e Santo Stefano di Sessanio in questo contesto diventa un laboratorio vivente di tradizione ed innovazione.